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MALTA - Iż-Żejtun (Le statue)

1) L'Orazione nell'Orto - Poco quanto nulla si conosce circa le origini di questa statua che è probabilmente la più antica tra le dodici, potendosi collocare la sua realizzazione già prima del 1800. Il Cristo orante nell'orto è comunque in cartapesta, mentre l'Angelo, di fattura lignea, è stato scolpito da Alex Farrugia (1781-1871).

2) Il Tradimento di Giuda - Questa statua in cartapesta è stata realizzata a Lecce da Angelo Capoccia nel 1961. Riproduce una statua in marmo che si trova a Roma nel Santuario della Scala Santa. Dopo quella di Ħal Qormi, questa è stata la seconda statua del "Tradimento di Giuda" introdotta nelle processioni del Venerdì Santo di Malta.

3) La Flagellazione - Viene considerata la statua più bella della processione del Venerdì Santo di Iż-Żejtun ed è un'opera in legno di Alex Farrugia (1839). Non si sa se precedentemente a questa vi sia stata un'altra statua della "Flagellazione".

4) Ecce Homo: Gesù dopo la flagellazione - L'autore è Alfred Camilleri Cauchi che realizzò questo gruppo nel 1985. Precedentemente vi sono state almeno altre tre versioni dell'"Ecce Homo", tutte di autori diversi.

5) Ecce Homo: Pilato presenta Gesù ai Giudei - Questa statua è opera in cartapesta del leccese Angelo Capoccia (1962) e, similmente al "Tradimento di Giuda", riproduce fedelmente quella in marmo che si trova a Roma nel Santuario della Scala Santa. Iż-Żejtun è l'unica località di tutta Malta nella quale l'Ecce Homo è presente due volte, anche se in diversi momenti della Passione di Cristo.

6) La Caduta di Gesù sotto la croce - Questa statua è attribuita all'artista Karlu Darmanin e sostituisce un'altra più antica che si trova in una nicchia situata sulla strada tra Marsaxlokk e Iż-Żejtun. La croce è un vero e proprio capolavoro di intarsio.

7) Gesù aiutato dal Cireneo - Questo gruppo è opera del contemporaneo Alfred Camilleri Cauchi e rappresenta il momento in cui Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce al Calvario, circondato da due suoi piccoli figliuoli. È presente anche la figura del centurione Rufo che gli ordina di compiere questo gesto. Il gruppo sostituisce uno più piccolo importato da Lecce nel 1962 e devastato dal tarlo.

8) La Veronica - Anche se nulla si conosce circa le origini di questa Veronica, si pensa che l'autore possa essere stato Karlu Darmanin.

9) La Crocifissione - Mentre le figure della Madonna, di S. Giovanni e della Maddalena sono opera di Glormu Darmanin, nulla si conosce circa il Cristo Crocifisso che, diversamente che altrove, qui è rappresentato già morto, col capo ormai reclinato e gli occhi chiusi. L'epoca della realizzazione del Crocifisso è palesemente anteriore a tutti gli altri personaggi del gruppo.

10) La Deposizione - Un altro gruppo simile a questo è quello che si trova ad Ħal Qormi. La Pietà ricorda quella di Michelangelo e le figure accanto sono quelle di Giuseppe di Arimatea e di Nicodemo. Il gruppo è stato realizzato nel 1965 dal leccese Angelo Capoccia.

11) La Sepoltura - Il Cristo Morto, di provenienza spagnola, non è databile. L'Urna ha sostituito una precedente dopo la II Guerra Mondiale, mentre gli Angeli posti ai quattro angoli sono opera di Wistin Camilleri. I ricami sulla coltre di velluto sono stati invece realizzati dalle Suore dell'Istituto di Gesù di Nazareth di Iż-Żejtun.

12) Nostra Signora dei Dolori - Le origini di questa Madonna non sono note e si pensa che possa essere stata importata a Iż-Żejtun da Lecce. La figura di S. Giovanni è invece opera recente di Alfred Camilleri Cauchi (2003).


1) - L'ORAZIONE NELL'ORTO (L-Ort)

2) - IL TRADIMENTO DI GIUDA (It-tradiment ta 'Ġuda)

3) - LA FLAGELLAZIONE (Il-Marbut)

4) - ECCE HOMO

5) - PILATO PRESENTA GESÙ AI GIUDEI (Pilatu Jippreżenta lil Ġesu' lill-Lhud)

6)- LA CADUTA DI GESÙ SOTTO LA CROCE (Ir-Redentur)

7) - GESÙ AIUTATO DAL CIRENEO (Ġesu' Mgħejjun Miċ-Ċirinew)

8) - LA VERONICA (Il-Veronika)

9) - LA CROCIFISSIONE (Il-Vara l-Kbira)

10) - LA DEPOSIZIONE (Id-Deposizzjoni)

11) - LA SEPOLTURA (Il-Monument)

12) - NOSTRA SIGNORA DEI DOLORI (Id-Duluri)

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.