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MALTA - Il-Mosta (La processione)

Molto probabilmente la prima processione del Venerdì Santo nel villaggio di Mosta si svolse a partire dal 1866, pochi anni dopo il completamento della Chiesa Landmark, meglio conosciuta come la Rotonda. Fu un certo Gregorio, sacrestano della chiesa, che si adoperò moltissimo per la nascita di questa processione che, all'inizio, era costituita solo dalle statue di Gesù nell'Orto e della Flagellazione.
Entro la fine del XIX secolo il numero delle statue passò a sette, mentre l'Urna del Cristo Morto fece la sua comparsa nel 1924 ed in ultimo, nel 1963, la statua del tradimento di Giuda portò a nove i gruppi che attualmente escono in processione.
Della serie di nove statue, ben sette sono opera di Karlu Darmanin e ci sarebbe stata ancora la statua della Addolorata se questa non fosse stata rifatta nel 1918 perchè di proporzioni più piccole rispetto alle altre; comunque l'autore era  un allievo di Karlu Darmanin del cui stile la nuova statua risente moltissimo.
Il Cristo nell'Urna è invece opera di Wistin Camilleri e il tradimento di Giuda di Glormu Dingli.

Per diverso tempo la processione è stata affidata ad un avvocato, coadiuvato da un gruppo di laici, e nominato direttamente dal parroco della chiesa. Oggi un apposito Comitato è preposto alla organizzazione della processione del Venerdì Santo di Mosta alla quale prendono parte, come dappertutto, numerosi bambini che portano i simboli della Passione. Dal 1970 gli abiti dei processionanti, che raggiungono addirittura il numero di cinquecento, si sono ancora di più arricchiti con frange e galloni dorati, dando al sacro corteo una grande maestosità. Consuetudine vuole che la sera del Giovedì Santo i portatori addobbino con fiori le basi sulle quali verranno portate in processione l'indomani le rispettive statue. La processione è caratterizzata da gruppi di penitenti che trascinano pesanti catene legate alle caviglie ed esce dalla Chiesa di Santa Maria Assunta detta "La Rotonda".
 
 
 
 
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto tratte dal sito Knisja Arcipretali Santwarju Mosta.