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GOZO - In-Nadur (La processione)

È con l'inizio del XX secolo che a In-Nadur si è cominciato ad organizzare una processione del Venerdì Santo.
Già nella metà del XIX secolo si svolgeva un pellegrinaggio organizzato congiuntamente dalla parrocchia di In-Nadur e da quella di Il-Qala, con le due sole statue dell'Addolorata e del Cristo Morto.
Bisogna però attendere il 1913 affinchè, per iniziativa dell'arciprete Martin Camilleri, si possa parlare di una vera e propria processione del Venerdì Santo che inizialmente era composta da un busto dell'Ecce Homo e dai due simulacri già menzionati (il Cristo Morto proviene da Bolzano).
Fu quindi istituito un comitato per la organizzazione della processione e furono allestite le tabelle con le "sette parole di Cristo in croce"; le famiglie di In-Nadur facevano portare lampade dai loro figli e vi era l'intervento di un coro diretto da don Anton Camilleri, futuro arciprete del villaggio. Le strade venivano illuminate con le fiaccole.
Tra il 1914 ed il 1921 sono state aggiunte altre sei statue, fino a raggiungere l'assetto tradizionale di otto, tutte opera di Karmnu Mallia, assistente e discepolo del più famoso Karlu Darmanin. In seguito, tra il 1927 e il 1955, queste statue sono state rimpiazzate da altre in legno, fatte realizzare a Bolzano, tranne la Veronica.
Nei primi anni Sessanta del XX secolo, a causa di alcuni problemi, la processione è stata interrotta; dal 1968 al 1975 è uscita la Domenica delle Palme, per poi ritornare al Venerdì Santo.
Attualmente la processione è costituita da dieci statue ed esce dalla Basilica dei Santi Pietro e Paolo.




- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.